Mi appassiona molto il richiamo alle metafore artistiche durante la definizione di un nuovo incarico professionale: vivaci dripping si alternano a ben definiti tratti tra fantasiosi astrattisti e pragmatici figurativisti.
Ricordo con grande entusiasmo un interessante progetto di Ricerca e Selezione per una società multinazionale operante nel Food con la presenza in Italia di un grande plant produttivo.
Il General Manager, Mr. Edward Hopper, un fedelissimo dell'arte figurativa, mentre l’HR Director, Mr. Jackson Pollock, un propulsivo astrattista.
Il confronto tra visioni differenti
Al tavolo per la definizione del profilo professionale dell’Operations Manager la tela è molto grande e si confrontano animatamente le due diverse correnti artistiche.
La corrente figurativa del General Manager:
- indispensabile e necessitata la competenza tecnica e operativa di settore in quanto deve saper “disegnare" e progettare i nuovi perimetri di intervento industriale purché mantenga un approccio conservativo;
- la sua leadership e reputazione si costruirà principalmente grazie al suo sapere tecnico, tangibile e riconoscibile.
La corrente informale dell’HR Director:
- non è fondamentale la conoscenza tecnica di settore ma è strategico apportare nuovo valore che provenga da contesti di mercato differenti dal Food;
- è importante uscire dall'expertise tecnica di riferimento ed investire maggiormente nelle capacità manageriali di creatività e di visione con il fine di portare discontinuità e "rompere lo schema".
In queste situazioni è, talvolta, molto facile “cadere” nella trappola consulenziale di un patchwork che avrebbe accontentato entrambi gli artisti, rappresentando il candidato ideale in possesso di tutte le caratteristiche ricercate da entrambe le correnti: conoscere molto bene il settore e, al tempo stesso, essere un Manager di "ponderata" innovazione, visione e leadership.
Al fine di comprendere in maniera più approfondita le reali necessità dell'azienda, chiedo di ripercorrere il focus degli obiettivi di produttività di medio periodo:
- sviluppo di almeno venti nuovi prodotti nei successivi due anni con l'avvio di due nuove linee di produzione;
- forte spinta all'efficienza produttiva a seguito di un recente rinnovamento impiantistico ma che non risultava pienamente a regime.
La resistenza al cambiamento e la caccia al profilo adeguato
Il contesto aziendale caratterizzato dalla contrapposizione delle due correnti di pensiero si presenta ostile al cambiamento, in quanto ancorato a metodologie di lavoro consolidate e “protette” che non avrebbero, però, consentito una rapida inversione di marcia per raggiungere gli obiettivi di crescita definiti dal piano industriale.
Ecco quindi che viene a delinearsi il profilo in grado di armonizzare perfettamente le sfumature ed i tratti della nostra tela, il nostro Mr. Jasper Johns:
- un esperto che introduca e adotti tecniche di Lean Production a forte impatto nei tempi di sviluppo di nuovi prodotti e nel livello di efficienza consentendoci così di ampliare il nostro spazio di azione e di caccia verso altri settori differenti dal Food e maggiormente maturi alle tecniche Lean;
- un professionista con una forte intelligenza sociale in grado di avviare un processo di cambiamento consapevole e condiviso che gli avrebbe consentito di costruirsi una leadership improntata all'innovazione e al miglioramento continuo, contribuendo a snellire i processi di lavoro del team.
Ora volti e bersaglio sono fortemente in equilibrio e in relazione.
“Mi interessa, di una cosa, il suo non essere più quello che era, il suo divenire altro da quello che è”.
cit. Jasper Johns.
Alessia Bellesini
Senior Head Hunter
Recruitment Consultant