Benefit? Sì grazie. Ma cosa sono e quali sono i più diffusi dalle aziende e i più richiesti dai dipendenti?
Indice:
- Benefit aziendali: cosa sono e quali sono i più diffusi?
- Diverse categorie di benefit aziendali
- Perché i benefit aziendali sono così importanti?
- I benefit aziendali sono fondamentali anche in fase di recruiting
Benefit aziendali: cosa sono e quali sono i più diffusi?
I benefit aziendali sono quell’insieme di beni o servizi offerti dal datore di lavoro ai propri dipendenti al di fuori della busta paga. Rappresentano, dunque, un compenso non monetario, erogato in servizi o in beni che mirano a migliorare la qualità della vita del dipendente all’interno dell’azienda stessa.
Tra i benefit più diffusi rientrano i buoni pasto, i buoni acquisto, l’auto aziendale, l’assicurazione medica, il fondo pensione, l’assicurazione sulla vita, la formazione, la flessibilità oraria, gli abbonamenti a palestre o centri benessere e così via. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un notevole cambiamento in tal senso. Se prima i più quotati erano i buoni pasto e l’auto aziendale ora stiamo assistendo ad una maggiore attenzione e richiesta di quei benefit che fanno riferimento alla qualità lavorativa e al benessere personale.
Diverse categorie di benefit aziendali
I benefit aziendali sono raggruppabili in due categorie, con trattamenti fiscali diversi:
FRINGE BENEFITS - Si tratta di elementi che, sanciti da contratto, vengono forniti al dipendente tramite beni o servizi e non in forma di denaro contante, definiti anche come “compensi in natura”.
Questi benefit sono solitamente disciplinati all’interno del contratto individuale che l’azienda stipula con il lavoratore e, in linea generale, concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente. Questo significa che, essendo parte della retribuzione, essi sono oggetto di tassazione. La regola generale, stabilita dall’articolo 51 comma 3 del TUIR (il Testo Unico delle Imposte sui Redditi), disciplina infatti l’applicazione del valore normale per i beni ceduti e i servizi prestati dal datore di lavoro e la tassazione solo se l’importo eccede i 258,23 Euro.
Esiste tuttavia una soglia di esenzione per la retribuzione in natura: sempre secondo la norma, infatti, non concorrono a formare reddito i beni e i servizi garantiti dal datore di lavoro quando il loro valore complessivo non supera, nel periodo d’imposta (cioè nell’intero anno), la cifra di 258,23 Euro.
FLEXIBLE BENEFITS – Una serie di beni o servizi che l’azienda decide di erogare al dipendente affiancandoli alla retribuzione e che si inseriscono nel quadro delle politiche di welfare aziendale. Il loro obiettivo principale è quello di migliorare la vita privata del lavoratore, con risvolti positivi sulla sua motivazione, sul senso di appartenenza all’azienda e quindi sulla sua produttività.
I flexible benefits non sono disciplinati all’interno del contratto individuale e sono dunque frutto di una scelta aziendale, oppure esito di una contrattazione collettiva. Sono finalizzati a migliorare il benessere personale e familiare del dipendente. In linea generale il lavoratore ha la facoltà di scegliere i benefit che più si adattano alle sue esigenze.
I flexible benefits godono di un trattamento fiscale agevolato, sono infatti esenti dal pagamento di tasse e contributi in quanto non concorrono a costituire il reddito da lavoro dipendente. Fanno eccezione solo i fringe benefits (per i quali, come abbiamo visto poco sopra, sussiste una soglia di esenzione fino a 258,23 Euro), la previdenza complementare (il cui limite di esclusione dalla base imponibile fiscale è fissato a 5.164,57 Euro), e le casse sanitarie (il cui limite di esenzione è pari a 3.615,20 Euro).
Perché i benefit aziendali sono così importanti?
Una delle risorse fondamentali di un’azienda sono i suoi dipendenti. Trattenere i dipendenti migliori o le risorse più qualificate dovrebbe essere l’obiettivo primario di ogni organizzazione. Allo stesso tempo, garantire una vita tranquilla all’interno del contesto aziendale può rappresentare, per un dipendente, una forte spinta alla fidelizzazione. Inoltre è fondamentale ascoltare e comprendere cosa vogliono realmente i dipendenti per poter offrire benefit di valore.
I benefit aziendali sono fondamentali anche in fase di recruiting
Sempre più spesso i candidati oltre a ponderare l’aspetto economico valutano la concessione da parte delle aziende di particolari benefit aziendali quali lo Smart Working, la flessibilità oraria in entrata e uscita e l’auto aziendale ad uso promiscuo. La concessione di questi benefici contribuisce a rendere l’azienda maggiormente attrattiva.
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Sue Ellen Lunardi
Head Hunter
Recruitment Consultant