Presentazione del sondaggio
Qualche settimana fa, sulla nostra pagina Linkedin, abbiamo pubblicato un sondaggio riguardante uno dei temi più delicati e complessi da gestire per candidati, aziende e Recruiters.
Più nello specifico, il sondaggio era finalizzato a raccogliere le risposte degli utenti in merito alla percentuale media di incremento della Retribuzione Annua Lorda chiesta dai candidati in fase di trattativa per un cambio professionale.
Il post ha riscosso un grande interesse, ricevendo oltre 600 votazioni e diverse interazioni.
L’utente ha avuto la possibilità di scegliere tra 4 intervalli di incremento percentuale:
- Dal 3% al 7%
- Dall’8% al 12%
- Dal 13% al 17%
- Dal 18% al 22%
Discussione rispetto ai risultati ottenuti
Il 7% dei partecipanti al sondaggio ha ritenuto che la risposta corretta fosse dal 3% al 7%, il 31% ha selezionato l’intervallo compreso tra il 13% e il 17%, mentre il 27% dei votanti ha optato per l’opzione dal 18% al 22%.
La maggioranza della popolazione votante (35%), infine, ha avuto la percezione che la percentuale corretta di incremento medio fosse compresa tra l’8% e il 12%.
Profili, negli anni, ha prodotto internamente delle statistiche relative ai progetti di Ricerca e Selezione condotti e, in particolare, all’incremento medio della RAL dei candidati, arrivando ad elaborare un campione di dati estremamente interessanti e indicativi.
Il dato che balza immediatamente all’occhio riguarda il confronto tra gli anni a cavallo dell’emergenza sanitaria causata dal virus Covid-19: in questo caso, infatti, il valore di incremento della Retribuzione Annua Lorda dei candidati si è più che duplicato, passando dal 6% del 2019 al 13% dell’anno successivo.
Durante il periodo pandemico la crescita è rimasta stabile, attestandosi al 13% nel 2020 e 2021 e aumentando di un solo punto percentuale nel 2022.
A differenza della percezione comune, i nostri dati confermano che ad oggi un candidato è disposto ad intraprendere un cambiamento professionale con una percentuale di incremento della propria RAL pari al 18%, dimostrando come nell’ultimo anno la crescita di questo valore abbia subito un’ulteriore importante accelerazione.
Le cause di questa tendenza
Facendo un passo indietro, può essere interessante andare ad analizzare le cause e i motivi alla base di questa tendenza.
Il calo dell’attività produttiva causato dalla pandemia che ha colpito il nostro Paese a partire da Marzo 2020, ha portato ad un blocco pressoché totale delle assunzioni; nello specifico, il calo registrato in Italia tra il 2019 e il 2020 è stato del 30% circa (Fonte: Anpal), dato che sottolinea l’importanza della contrazione occupazionale sperimentata in quel periodo.
Sono diverse le motivazioni che hanno contribuito a generare questa flessione.
A causa dell’instabilità socio-economica che si stava verificando, diverse aziende hanno rivisto il budget destinato alle assunzioni, mentre molte altre usufruendo della cassa integrazione straordinaria si sono trovate nell’impossibilità di assumere nuovo personale.
Dal punto di vista dei candidati, invece, la precarietà che ha contraddistinto questa fase ha portato i professionisti già occupati ad avere un atteggiamento più prudente nella valutazione di nuove opportunità.
A partire dal primo trimestre 2022, periodo coinciso con la fine dello stato d’emergenza nazionale, si è verificato un enorme cambiamento nel mondo del lavoro.
Più nel dettaglio questa fase, caratterizzata da un’esplosione della domanda da parte delle aziende ha generato un importante incremento della mobilità dei lavoratori, al punto da essere definita “Great Resignation”.
La situazione odierna e le prospettive future per la Ricerca e Selezione
Le aziende si trovano tuttora in una fase in cui esprimono un’alta richiesta di personale, necessità che, però, si scontra con la tendenza dei candidati a considerare in maniera più attenta e critica le proposte di assunzione.
Si è verificata, infatti, una profonda alterazione che il periodo Covid-19 ha prodotto nelle abitudini e nei ritmi delle persone che ha portato progressivamente i professionisti ad avere una maggiore sensibilità verso determinati aspetti contrattuali connessi allo smart working, alla flessibilità e al peso del lavoro sul benessere personale (work-life balance).
La sovrabbondanza di opportunità e una maggior attenzione alla crescita professionale hanno portato negli ultimi 4 anni alla richiesta di un incremento medio della RAL, in fase di valutazione di un nuovo ruolo, dal 6% al 18%.
Grazie all’acquisizione di una certa sensibilità in materia, conferita da anni di esperienza in Ricerca e Selezione di personale qualificato e dal quotidiano confronto con i professionisti, i nostri Head Hunters sono in grado di sbilanciarsi e di affermare che, da qui alla fine dell’anno, questo trend sarà destinato a crescere.