I nostri Head Hunters… Candidati per un giorno!

I nostri Head Hunters… Candidati per un giorno!

Porre domande e indagare sugli aspetti professionali dei candidati è il loro pane quotidiano.
Abbiamo deciso di mettere alla prova i nostri Head Hunter e portarli, per una volta, dall’altro lato della barricata. Vediamo come se la caveranno!

Buongiorno Riccardo, innanzitutto come ci si sente ad essere nei panni dell’intervistato?

E’ una situazione insolita, che mi riporta ai primi momenti del mio ingresso nel mondo del lavoro, quando ero consapevole che in quel colloquio mi giocavo buona parte delle mie possibilità di impiego ed era fondamentale dare una buona impressione. Tempi lontani oramai…

Parlaci di te, qual è la tua area di specializzazione e di intervento?

Sono 21 anni che lavoro come Consulente di Ricerca e Selezione di personale e, inizialmente, mi occupavo un po’ di tutto per imparare il mestiere, con un focus comunque sul territorio toscano. Da quasi 10 anni collaboro con aziende del settore cartario (produzione di carta tissue, cartotecniche, costruttori di macchinari per la produzione e la trasformazione della carta), ambito specifico che ho imparato a conoscere bene dall’interno e che reputo la mia principale area di specializzazione.

Quali sono le figure professionali che maggiormente i clienti ti chiedono di ricercare?

Direi un po’ di tutto. A seconda dei momenti contingenti mi è capitato di ricercare figure tecniche, in ambito Manufacturing o Engineering, oppure profili commerciali, ma l’elemento che accomuna tutte le ricerche che seguo è che in ogni caso si tratta di figure strategiche per le aziende.

Quali sono le skills più richieste dalle aziende?

Quando devo ricercare un profilo altamente specializzato ciò che viene richiesta è proprio la competenza specifica di settore (alcune skills sono imprescindibili, se già non ci sono è difficile poterle acquisire successivamente). Nel caso in cui nella figura ricercata le competenze tecniche non siano prevalenti, invece, assumono maggiore importanza le cosiddette soft skills, gli aspetti attitudinali che caratterizzano ciascun individuo e che ne determinano il proficuo inserimento in un’organizzazione.

Quali ritieni siano le principali competenze che un dipartimento HR dovrebbe ricercare nel personale da assumere?

Distinguerei tra le competenze tecniche e quelle legate alle capacità relazionali, entrambe importanti e decisive: diciamo che sarebbe opportuno che ci fosse un mix equilibrato dei due aspetti (un bravo professionista che non sa trattare con le persone è deleterio tanto quanto un pessimo tecnico che però risulta simpatico agli altri).

Quali sono le principali difficoltà che incontri nello svolgimento del tuo lavoro?

Ogni ricerca porta in sé delle difficoltà, sia per la parte di Recruiting vero e proprio (reperire le risorse in linea con il profilo) sia per la parte di selezione (analisi delle competenze, valutazione attitudinale) che vanno affrontate con acume, tenacia e perseveranza. Talvolta, inoltre, può esserci un disallineamento tra aspettative dell’azienda cliente e quello che realmente il mercato del lavoro può esprimere (si cerca una figura che non esiste!): in questo caso diventa fondamentale un’accurata analisi della posizione ricercata in fase di interlocuzione con l’azienda.

Ti confronti quotidianamente con imprenditori e Responsabili HR. Qual è il tuo approccio nella fase di analisi del fabbisogno aziendale e quali ritieni siano le principali caratteristiche che ti rappresentano come professionista?

Oltre a quanto già detto in precedenza per quanto riguarda la fase di analisi delle necessità aziendali, credo che sia indispensabile sviluppare un approccio empatico con l’imprenditore o chi si occupa di Risorse Umane che mi permetta di mettermi nei loro panni, di vedere le cose dal loro punto di vista. Non dobbiamo mai dimenticarci del contesto: le persone che contribuiamo ad inserire in azienda non dovranno lavorare con noi, ma con i nostri interlocutori: devono quindi essere in sintonia con quella specifica organizzazione, con quelle determinate persone.

Quale valore aggiunto porta un Head Hunter alle aziende che affidano alla sua professionalità le loro esigenze di recruiting?

Sicuramente la proattività che contraddistingue chi interpreta questo ruolo: l’Head Hunter è curioso per natura, creativo, un po’ investigatore, un po’ psicologo. Non si tratta di aspettare che i candidati giusti entrino spontaneamente in contatto con noi, ma di stimolare attivamente i contatti presenti nel nostro network professionale per arrivare ad individuare quelle risorse che collimano con le figure che stiamo ricercando.

Secondo la tua opinione, come viene percepito all’esterno il ruolo dell’Head Hunter?

Scherzando potremmo dire che questa figura viene percepita come una fonte di spesa elevata senza alcun beneficio immediato: specialmente le PMI talvolta lo vedono con una certa diffidenza, non ne intuiscono immediatamente l’utilità e il valore. E’ anche vero che non tutte le situazioni richiedono per forza l’intervento di questa specifica professionalità: a volte le soluzioni sono a portata di mano e l’azienda fatica ad individuarle al proprio interno; da questo punto di vista entra in gioco anche l’etica del Consulente che suggerisce all’azienda cliente se e quando è il caso di ricorrere all’attività di Head Hunting.

In 10 anni l’attività di Ricerca e Selezione di Personale è notevolmente mutata. Quali scenari prevedi e quali ritieni saranno i trend del futuro?

Scontato dire che la digitalizzazione e la globalizzazione degli ultimi anni hanno profondamente modificato il nostro lavoro. Ad esempio parlare oggi di social recruiting è ovvio, non possiamo fare a meno degli strumenti tecnologici che il progresso ci fornisce e sarebbe anacronistico continuare ad operare come se tutto fosse ancora come negli anni passati. Di una cosa sono però convinto: la ricchezza del rapporto umano che si instaura in un colloquio personale non potrà mai esser sostituita, come qualcuno sostiene, dal freddo calcolo di un algoritmo. Fortunatamente saper valutare le persone è ancora, insieme all’esperienza maturata ed alle competenze possedute, una questione di pelle, di intuito.


Foto brandizzata Ali

Riccardo Alì
Senior Head Hunter
Recruitment Consultant

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